30 November, 2009

PARTE III - JAIPUR - RAJASTHAN


Ho soperto sul campo che se non prenoti i treni con almeno 10 giorni di anticipo, manco sui tetti (e qui usa...) ti fanno partire. Perso il treno per Varanasi mi ritrovo bloccato in quell'inferno che e' Delhi. La soluzione la trovo per la strada "affittandomi" una macchina con autista per 10 giorni, dche mi portera' in giro per il Rajasthan (Terra dei Re), dove si trovano le piu interessanti e turistiche mete dell'India.
Prima tappa Jaipur, capitale dello stato prima menzionato.
Ancora una volta e' il traffico ad impressionarmi, se non scioccarmi, come fu per Delhi. Ma qui la cosa e' diversa. Vadano le bici, i riscio', le api e le macchine...e pure tutti i mendicanti che si voglia, ma la cosa piu assurda e' che il traffico qui comprende, letteralmente lungo tutte le strade, la seguente lista, che sembra presa de un libro di scienze naturali o dalla lista di uno zoo:
Ovviamente vacche, capre, topi e cani...ma alla lista aggiungo: elefanti, cammelli, scimmie (sui tetti...), qualche maiale e sopratutto cinghiali. Vere e proprie valanghe di cinghiali...ma qui e' tutto normale!
La citta' detta "rosa" e' indubbiamente affascinante, ma ancora una volta la sporcizia ed il fetore la rendono dura...moooolto dura...
La prossima tappa dovrebbe essere un po piu tranquilla. Vedremo...

27 November, 2009

PARTE II - AGRA -




Ok, appena trovo il modo di uscire un attimo da Delhi, ne aprofitto subito con la mia prima vera scampagnata: destinazione Agra...ovvero, per precisare, la vera grande capitale del periodo Moghul. Piu specifico ancora: il Taj Mahal su tutti. E' un po come dire il colosseo per l'Italia, la cartolina dell'India per eccellenza!
La giornata inizia presto. Alle 6 del mattino c'e' gia il taxi che ci aspetta per portarci ad una delle innumerevoli stazioni di Delhi. Il solito tragitto fatto a sobbalzi grazie a strade perennemente in ricostruzione e ammortizatori del tutto inesistenti sul mezzo...
Le stazioni dell'India sono un po la cartolina sbiadita di questo paese. Un mondo nel mondo, un microcosmo fatto da gente che ha scelto, o meglio, e' stata costretta a fare di questi luoghi la loro casa...
Come sempre gli odori ed il frastuono hanno completato il risveglio gia iniziato con i sobbalzi in macchina. Ore 07.10 partenza treno Taj Express. Rigorosamente 2a classe. E si, non potevo perdermi l'ebrezza di viaggiare come viaggiano veramente gli indiani...io ho il posto a sedere (e gia questo fa di me un privilegiato...) che, per la cronaca e' composto da 2 assi di metallo rigorosamente a 90 gradi ricoperte di un sottile strato di materiale spugnoso. Se la stazione e' un mondo nel mondo, lo stesso treno non e' da meno: la gente sale e sale e sale, piu ce ne stanno piu ne entrano. Lungo il corridoio corrono avanti ed indietro ragazzi vendendo tutto il vendibile (sempre comunque commestibili...), aqua, caffe, te, samosa (buonissimi pani farciti di carne e verdure) ed altre decine di mangiari indecifrabili...arrivo dopo 3 ore. Ho la schiena a pezzi ancora prima di cominciare una lunga giornata da turista...
Non mi dilunghero' molto sulle descrizioni dei vari monumenti visitati. Basti dire che il Taj Mahal e' semplicemente il...Taj Mahal. Di un bianco che acceca gli occhi, di una perfezione architettonica strabiliante e pensando che e', a ragione, la piu stravagante dedica d'amore del mondo se ne rimane catturati, semplicemente contemplandolo per ore...
Visito poi l'immancabile red fort ed una serie interminabile di monumenti che giusto a me ed a pochi altri malati del genere (Gian tu sei fra quelli...) non porterebbe alla nausea storica!
Voglio pero sottolineare cio che piu mi ha colpito durante la gitarella nei seguenti punti:
- Appena uscito dalla stazione vengo ovviamente assalito da procacciatori di turisti. Nulla di strano se non per la loro agitazione. Dietro alle sbarre della stazione si accalcano ed urlano come presi da crisi di nervi, ed appena uscito, per farmi largo, un poliziotto li randella come cani. Un "spostatevi perfavore" sarebbe andato bene comunque...
- L'autista che vince con l'offerta piu allettante ci nomina, tra le tante bellezze di Agra, anche il fatto che la citta' e' priva di qualsiasi tipo di fabbrica per non sporcare o rovinare i monumenti del luogo. Con un po di sarcarsmo gli faccio notare che pero' il traffico formato da animali che cagano ovunque, umani compresi, e le montagne di spazzatura non aiutano propriamente a tenere pulito...l'autista rimane profondamente pensieroso...
- Quando si entra al Taj Mahal, per ragioni di "sicurezza" sono costretto a lasciare fuori in un locker: 1) un libro 2) una piccola torcia 3) il clip per appendere ai pantaloni il porta ipod 4)..e importante, le sigarette se si hanno....a distanza di 5 giorni ancora non riesco a capire il perche' di tutto cio'...
- Mentre visito il Taj Mahal saro' la star di almeno 30 foto (letteralmente!) di gente indigena che incontra me e la mia faccia con gli occhiali molto piu interessante del monumento. Un bel colpo per il mio ego ma ancora una volta ne rimango allibito...
..e per finire, mai dare ascolto alla voce che indirizza i passeggeri sui treni: Taj Express to Delhi binario 2!...e ovviamente era dal binario 3...lo prendo "all'indiana" al volo mentre gia si muove!
PS..c'e' una cosa che mi fa imbestialire degli indiani: qualsiasi domanda fai, indipendentemente dalla risposta, positiva o negativa che sia, ciondolano la testa e la ruotano lentamente, senza mai capire se e' un si o un no!

26 November, 2009

PARTE I - SHOCKED IN DELHI







Se cosi si puo dire, sono un "amante" degli odori. Tutto ha un odore. Le persone e la loro stessa personalita' hanno un odore. E per me, i tanti luoghi che ho visitato, hanno ,ciascuno, il proprio odore.
Esco dall'ostello. Zaino in spalla e macchina fotografica in mano. Al primo angolo mi butto tra la folla e ne seguo il flusso...anche in India tutto e' in movimento continuo: mi sono sempre chiesto dove andranno tutte queste persone, sempre avanti e indientro, una corrente continua che sembra non aver mai sosta...
..ed ecco l'odore di Delhi: le montagne di spazzatura che bruciano ad ogni angolo della strada. Il tutto mischiato agli escrementi che alla luce del sole aspettano di morire una seconda volta...I sensi dell'olfatto e della vista mi vanno letteralmente in tilt nel giro di pochi minuti. Salto su un motoriscio' e ringrazio il cielo che l'autista sia hindu: ha 2 incensi accesi affianco alla svastica e all'onnipresente Ganesh. Cio' che in fondo e' un "ape" in condizioni pietose, si fa largo ed entra in quello che per sempre sara' nella mia mente Delhi: il traffico. Se cosi si puo definire un inferno di bici, riscio', motoriscio', auto, bus sfasciati, vacche (poche), capre (tante), lebbrosi, storpi, piccoli bambini completamente, o quasi, nudi di una poverta' straziante, e poi carri di ogni genere carichi di merce di ogni genere...e la gente. Quantita' di persone che mai avevo visto tutte insieme in vita mia...
Nel momento in cui scendo dal riscio' mi ritrovo catapultato in una realta' che non si comprende nemmeno a vederla. Le gambe vanno da sole. Mi ritrovo quasi subito a gesticolare sistematicamente e ad allontanare bambini e storpi come fossero sciami di zanzare. Prendo fiato e cerco un appiglio alla realta' che io conosco...mi si stringe l'animo a vedere e realizzare ora quelle persone attorno a me. Persone in fondo come me. Come quelle della mia realta'...
Cerco di togliermi di dosso lo shock. Comincio a camminare piu deciso. Comincio allora a ricambiare i sorrisi che scorgo timidi tra la gente. Gli innumerevoli "welcome" mi riscaldano ora il cuore e comincio a rilassarmi e a perdermi tra le viuzze di Old Delhi senza una meta precisa, come piace a me, uno tra i tanti, troppi esseri viventi di questa citta' allucinante...
Tornato all'ostello rivivo la mia prima giornata in India. Uno shock profondo, indelebile. E me ne accorgo quando, tirata fuori la mia macchina fotografica, realizzo non aver scattato neppure una foto. Ma ora sto meglio. Ho superato il vaccino a questo paese.