Ok, appena trovo il modo di uscire un attimo da Delhi, ne aprofitto subito con la mia prima vera scampagnata: destinazione Agra...ovvero, per precisare, la vera grande capitale del periodo Moghul. Piu specifico ancora: il Taj Mahal su tutti. E' un po come dire il colosseo per l'Italia, la cartolina dell'India per eccellenza!
La giornata inizia presto. Alle 6 del mattino c'e' gia il taxi che ci aspetta per portarci ad una delle innumerevoli stazioni di Delhi. Il solito tragitto fatto a sobbalzi grazie a strade perennemente in ricostruzione e ammortizatori del tutto inesistenti sul mezzo...
Le stazioni dell'India sono un po la cartolina sbiadita di questo paese. Un mondo nel mondo, un microcosmo fatto da gente che ha scelto, o meglio, e' stata costretta a fare di questi luoghi la loro casa...
Come sempre gli odori ed il frastuono hanno completato il risveglio gia iniziato con i sobbalzi in macchina. Ore 07.10 partenza treno Taj Express. Rigorosamente 2a classe. E si, non potevo perdermi l'ebrezza di viaggiare come viaggiano veramente gli indiani...io ho il posto a sedere (e gia questo fa di me un privilegiato...) che, per la cronaca e' composto da 2 assi di metallo rigorosamente a 90 gradi ricoperte di un sottile strato di materiale spugnoso. Se la stazione e' un mondo nel mondo, lo stesso treno non e' da meno: la gente sale e sale e sale, piu ce ne stanno piu ne entrano. Lungo il corridoio corrono avanti ed indietro ragazzi vendendo tutto il vendibile (sempre comunque commestibili...), aqua, caffe, te, samosa (buonissimi pani farciti di carne e verdure) ed altre decine di mangiari indecifrabili...arrivo dopo 3 ore. Ho la schiena a pezzi ancora prima di cominciare una lunga giornata da turista...
Non mi dilunghero' molto sulle descrizioni dei vari monumenti visitati. Basti dire che il Taj Mahal e' semplicemente il...Taj Mahal. Di un bianco che acceca gli occhi, di una perfezione architettonica strabiliante e pensando che e', a ragione, la piu stravagante dedica d'amore del mondo se ne rimane catturati, semplicemente contemplandolo per ore...
Visito poi l'immancabile red fort ed una serie interminabile di monumenti che giusto a me ed a pochi altri malati del genere (Gian tu sei fra quelli...) non porterebbe alla nausea storica!
Voglio pero sottolineare cio che piu mi ha colpito durante la gitarella nei seguenti punti:
- Appena uscito dalla stazione vengo ovviamente assalito da procacciatori di turisti. Nulla di strano se non per la loro agitazione. Dietro alle sbarre della stazione si accalcano ed urlano come presi da crisi di nervi, ed appena uscito, per farmi largo, un poliziotto li randella come cani. Un "spostatevi perfavore" sarebbe andato bene comunque...
- L'autista che vince con l'offerta piu allettante ci nomina, tra le tante bellezze di Agra, anche il fatto che la citta' e' priva di qualsiasi tipo di fabbrica per non sporcare o rovinare i monumenti del luogo. Con un po di sarcarsmo gli faccio notare che pero' il traffico formato da animali che cagano ovunque, umani compresi, e le montagne di spazzatura non aiutano propriamente a tenere pulito...l'autista rimane profondamente pensieroso...
- Quando si entra al Taj Mahal, per ragioni di "sicurezza" sono costretto a lasciare fuori in un locker: 1) un libro 2) una piccola torcia 3) il clip per appendere ai pantaloni il porta ipod 4)..e importante, le sigarette se si hanno....a distanza di 5 giorni ancora non riesco a capire il perche' di tutto cio'...
- Mentre visito il Taj Mahal saro' la star di almeno 30 foto (letteralmente!) di gente indigena che incontra me e la mia faccia con gli occhiali molto piu interessante del monumento. Un bel colpo per il mio ego ma ancora una volta ne rimango allibito...
..e per finire, mai dare ascolto alla voce che indirizza i passeggeri sui treni: Taj Express to Delhi binario 2!...e ovviamente era dal binario 3...lo prendo "all'indiana" al volo mentre gia si muove!
PS..c'e' una cosa che mi fa imbestialire degli indiani: qualsiasi domanda fai, indipendentemente dalla risposta, positiva o negativa che sia, ciondolano la testa e la ruotano lentamente, senza mai capire se e' un si o un no!
La giornata inizia presto. Alle 6 del mattino c'e' gia il taxi che ci aspetta per portarci ad una delle innumerevoli stazioni di Delhi. Il solito tragitto fatto a sobbalzi grazie a strade perennemente in ricostruzione e ammortizatori del tutto inesistenti sul mezzo...
Le stazioni dell'India sono un po la cartolina sbiadita di questo paese. Un mondo nel mondo, un microcosmo fatto da gente che ha scelto, o meglio, e' stata costretta a fare di questi luoghi la loro casa...
Come sempre gli odori ed il frastuono hanno completato il risveglio gia iniziato con i sobbalzi in macchina. Ore 07.10 partenza treno Taj Express. Rigorosamente 2a classe. E si, non potevo perdermi l'ebrezza di viaggiare come viaggiano veramente gli indiani...io ho il posto a sedere (e gia questo fa di me un privilegiato...) che, per la cronaca e' composto da 2 assi di metallo rigorosamente a 90 gradi ricoperte di un sottile strato di materiale spugnoso. Se la stazione e' un mondo nel mondo, lo stesso treno non e' da meno: la gente sale e sale e sale, piu ce ne stanno piu ne entrano. Lungo il corridoio corrono avanti ed indietro ragazzi vendendo tutto il vendibile (sempre comunque commestibili...), aqua, caffe, te, samosa (buonissimi pani farciti di carne e verdure) ed altre decine di mangiari indecifrabili...arrivo dopo 3 ore. Ho la schiena a pezzi ancora prima di cominciare una lunga giornata da turista...
Non mi dilunghero' molto sulle descrizioni dei vari monumenti visitati. Basti dire che il Taj Mahal e' semplicemente il...Taj Mahal. Di un bianco che acceca gli occhi, di una perfezione architettonica strabiliante e pensando che e', a ragione, la piu stravagante dedica d'amore del mondo se ne rimane catturati, semplicemente contemplandolo per ore...
Visito poi l'immancabile red fort ed una serie interminabile di monumenti che giusto a me ed a pochi altri malati del genere (Gian tu sei fra quelli...) non porterebbe alla nausea storica!
Voglio pero sottolineare cio che piu mi ha colpito durante la gitarella nei seguenti punti:
- Appena uscito dalla stazione vengo ovviamente assalito da procacciatori di turisti. Nulla di strano se non per la loro agitazione. Dietro alle sbarre della stazione si accalcano ed urlano come presi da crisi di nervi, ed appena uscito, per farmi largo, un poliziotto li randella come cani. Un "spostatevi perfavore" sarebbe andato bene comunque...
- L'autista che vince con l'offerta piu allettante ci nomina, tra le tante bellezze di Agra, anche il fatto che la citta' e' priva di qualsiasi tipo di fabbrica per non sporcare o rovinare i monumenti del luogo. Con un po di sarcarsmo gli faccio notare che pero' il traffico formato da animali che cagano ovunque, umani compresi, e le montagne di spazzatura non aiutano propriamente a tenere pulito...l'autista rimane profondamente pensieroso...
- Quando si entra al Taj Mahal, per ragioni di "sicurezza" sono costretto a lasciare fuori in un locker: 1) un libro 2) una piccola torcia 3) il clip per appendere ai pantaloni il porta ipod 4)..e importante, le sigarette se si hanno....a distanza di 5 giorni ancora non riesco a capire il perche' di tutto cio'...
- Mentre visito il Taj Mahal saro' la star di almeno 30 foto (letteralmente!) di gente indigena che incontra me e la mia faccia con gli occhiali molto piu interessante del monumento. Un bel colpo per il mio ego ma ancora una volta ne rimango allibito...
..e per finire, mai dare ascolto alla voce che indirizza i passeggeri sui treni: Taj Express to Delhi binario 2!...e ovviamente era dal binario 3...lo prendo "all'indiana" al volo mentre gia si muove!
PS..c'e' una cosa che mi fa imbestialire degli indiani: qualsiasi domanda fai, indipendentemente dalla risposta, positiva o negativa che sia, ciondolano la testa e la ruotano lentamente, senza mai capire se e' un si o un no!
3 comments:
Lu! Ho letto con interesse il tuo nuovo racconto! Guarda che gli indigeni erano impressionati dalla tua faccia e la fotografavano per quello, per poi poter spaventare i loro bambini (tipo "babau") :-D
Cmq hai proprio ragione...anche a me non farebbero venire la nausea tutti quei meravigliosi monumenti!
Un salutone!!!!
Gian
...ah ah ah! ho immaginato un indiano condolando la testa e muovendola lateralmente...
a presto!
Nasi
atenzione con i treni, non si sa mai... bellissimo il racconto!
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