Lasciamo Mandalay con l’idea, poi confermata a fine viaggio, che questa citta’ solo ce la ricorderemo per il buio intenso che regna in ogni strada appena il sole scompare …
Il giorno di S.Stefano passa rilassante su un battello (questa volta vero!) il quale scorre poco piu’ veloce dello stesso fiume Ayeyarwady, che navighiamo fino a Bagan.
Purtroppo 2 dei 3 giorni programmati per “scoprire” questo importantissimo sito archeologico, li passero’ tra il letto e la coppa del cesso (fortunatamente situati a poca distanza l’uno dall’altro), con la quale instaurero’ uno stretto rapporto di confidenza, regalandole attimipersonali e di intimita’ di grande valore personale.
Per usare parole piu’ semplici posso dire che ho perso almeno 3 kg in quell ache e’ stata una delle peggiori notti che possa ricordare. Ed il povero Michael ne e’ testimone.
29-12-06
Riesco comunque (solo a bordo di un carro trainato da un cavallo dall’originalissimo nome di Myanmar…) a visitare quell ache sempre e’ stata una delle mie “mete archeologiche”: Pagan e’ immensa ed arrampicati sulla sommita’ di uno dei piu di 2000 templi sparsi per l’aerea storica, nel musicale silenzio creato dalla non-presenza di valanghe di turisti, contempliamo lo scenario piu’ emozionante dell’intero viaggio…
E cosi’ partiamo, carichi di forze, direzione Lago Inle…
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